INSUPERLABEL 2025
Insuperlabel è un contest promosso da Auroflex, in partnership con HP Indigo, Luxoro, Fedrigoni Self-Adhesives, che nasce come occasione di confronto tra l’industria della produzione e stampa delle etichette ed il mondo della progettazione grafica. Quest’anno, Insuperlabel chiama graphic designer e agenzie a creare l’etichetta autoadesiva per il babà in vasocottura del brand Luca Scarcella: maestro nell’arte della panificazione, pluripremiato Gambero Rosso.
In questa quarta edizione del contest, ogni progetto dovrà evocare la bellezza della gastronomia artigianale, del lavoro manuale e del tempo dedicato alla trasformazione della materia prima secondo i ritmi della natura. I concorrenti potranno raccontare l’essenza e la storicità di una realtà che, quest’anno, celebra il suo trentesimo anniversario. E farlo seguendo i cinque elementi che guidano la narrazione del concept.
Vabbà. Un vasetto di felicità.
In un contesto in cui il babà in vasocottura è già sinonimo di eccellenza per diversi produttori artigianali, "Vabbà" si propone come un segno distintivo. Il nome gioca con l’ironia e la quotidianità del linguaggio italiano, evocando al tempo stesso tradizione e leggerezza. È una scelta di branding pensata per creare un legame emotivo immediato, rompere gli schemi convenzionali e rendere il prodotto facilmente riconoscibile e condivisibile.
"Vabbà" nasce come crasi tra le parole vaso e babà, evocando fin da subito l’immagine di un dolce servito in un contenitore pratico ma carico di tradizione: il vasetto di vetro con tappo a vite. Il suono stesso di Vabbà richiama anche l’espressione tipicamente napoletana vabbuò, che trasmette una rassegnazione bonaria, una carezza linguistica fatta di indulgenza e sorrisi.
Questa doppia suggestione rende il nome non solo evocativo del dolce, ma anche di un momento di piacere quasi terapeutico: "Vabbuò, jà! Damme nu Vabbà!" – come se il Vabbà fosse la risposta perfetta per concedersi una coccola, un attimo di consolazione e appagamento. Il Vabbà diventa così un piccolo rituale di conforto, un momento di piacere che, racchiuso in un vasetto, è sempre pronto a regalare un attimo di felicità.
In un contesto in cui il babà in vasocottura è già sinonimo di eccellenza per diversi produttori artigianali, "Vabbà" si propone come un segno distintivo. Il nome gioca con l’ironia e la quotidianità del linguaggio italiano, evocando al tempo stesso tradizione e leggerezza. È una scelta di branding pensata per creare un legame emotivo immediato, rompere gli schemi convenzionali e rendere il prodotto facilmente riconoscibile e condivisibile.
"Vabbà" nasce come crasi tra le parole vaso e babà, evocando fin da subito l’immagine di un dolce servito in un contenitore pratico ma carico di tradizione: il vasetto di vetro con tappo a vite. Il suono stesso di Vabbà richiama anche l’espressione tipicamente napoletana vabbuò, che trasmette una rassegnazione bonaria, una carezza linguistica fatta di indulgenza e sorrisi.
Questa doppia suggestione rende il nome non solo evocativo del dolce, ma anche di un momento di piacere quasi terapeutico: "Vabbuò, jà! Damme nu Vabbà!" – come se il Vabbà fosse la risposta perfetta per concedersi una coccola, un attimo di consolazione e appagamento. Il Vabbà diventa così un piccolo rituale di conforto, un momento di piacere che, racchiuso in un vasetto, è sempre pronto a regalare un attimo di felicità.
Concept grafico del packaging – “Vabbà”
Il progetto grafico per il packaging del babà in vasocottura “Vabbà” nasce con l’obiettivo di comunicare artigianalità, innovazione e identità culturale, attraverso un linguaggio visivo e materico che unisce la tradizione dolciaria italiana alle più recenti tecnologie di stampa sostenibile.
Il progetto grafico per il packaging del babà in vasocottura “Vabbà” nasce con l’obiettivo di comunicare artigianalità, innovazione e identità culturale, attraverso un linguaggio visivo e materico che unisce la tradizione dolciaria italiana alle più recenti tecnologie di stampa sostenibile.
Il marchio del prodotto è il protagonista visivo dell’etichetta. Realizzato in lamina oro con una texture che richiama la porosità del babà, emana una brillantezza calda ed elegante, capace di catturare la luce e lo sguardo. Alla finitura si accompagna un rilievo a secco, che aggiunge profondità tattile e rafforza il valore simbolico del brand.
La tipografia, bold, tondeggiante e giocosa, trasmette calore e convivialità, richiamando il dolce stesso come se stesse “lievitando” all’interno del vasetto. Il nome “Vabbà”, richiama con ironia e orgoglio le radici culturali del prodotto, donando un’identità affettuosa, accessibile e profondamente riconoscibile.
La palette cromatica è composta da tonalità pastello e retrò — verde salvia, senape, rosa antico e crema — che evocano atmosfere artigianali e familiari, trasmettendo autenticità, semplicità e genuinità.
I pattern geometrici, sviluppati in quattro versioni base, si evolvono grazie all’uso creativo del dato variabile tramite la tecnologia HP Mosaic, generando infinite combinazioni visive, anche con set cromatici differenti. Ogni etichetta, unica e riconoscibile, rafforza l’identità del brand e ne consolida il posizionamento nel segmento premium da scaffale.
Nella parte inferiore dell’etichetta, in posizione distinta e gerarchicamente autonoma, trovano spazio il marchio aziendale e il riferimento ai trent’anni di attività, trattati con sobrietà e autorevolezza. Questo elemento conferisce al progetto uno strato ulteriore di fiducia e autenticità, rafforzando la narrazione di un’impresa storica che guarda al futuro con creatività e consapevolezza.
Nella parte inferiore dell’etichetta, in posizione distinta e gerarchicamente autonoma, trovano spazio il marchio aziendale e il riferimento ai trent’anni di attività, trattati con sobrietà e autorevolezza. Questo elemento conferisce al progetto uno strato ulteriore di fiducia e autenticità, rafforzando la narrazione di un’impresa storica che guarda al futuro con creatività e consapevolezza.
Dal punto di vista produttivo, l’etichetta è stampata su Re-Play Tintoretto Gesso H+O FSC con HP Indigo BV, che consente altissima qualità riducendo l’impatto ambientale. Il vasetto in vetro, riutilizzabile in quanto tale e plastic free, si sposa con la tecnica di vasocottura, garantendo la conservazione naturale del prodotto senza conservanti.
Un unico gesto visivo e sensoriale
L’intero progetto grafico si pone come ponte tra tradizione e innovazione, capace di far dialogare memoria gastronomica, estetica contemporanea e responsabilità ambientale in un unico gesto visivo e sensoriale.
L’intero progetto grafico si pone come ponte tra tradizione e innovazione, capace di far dialogare memoria gastronomica, estetica contemporanea e responsabilità ambientale in un unico gesto visivo e sensoriale.



